Incidenti ed incendi nelle prove libere del GP del Giappone, si profila anche l’assenza di un pilota al via della gara della domenica. Mai viste tante bandiere rosse.
Il GP del Giappone è cominciato col botto. Anzi, con fin troppi botti. La seconda sessione di prove libere a Suzuka è stata alquanto movimentata, come difficilmente si vede anche nei gran premi della domenica. Il tracciato nipponico ha visto infatti due incendi e lo sventolamento per quattro volte della bandiera rossa. Se nel corso della prima tornata non era accaduto niente di significativo, così non è stata per quella successiva. Le prime prove libere sono finite con il primo tempo di Lando Norris su McLaren.
A seguire, George Russell su Mercedes e poi le due Ferrari di Charles Leclerc e Lewis Hamilton, distanziate di più di quattro decimi. Nella seconda sessione c’era stata preoccupazione per il botto della Alpine guidata da Jack Doohan. Il ventiduenne australiano ha distrutto la sua monoposto all’ingresso dalla curva 1 della pista dove domenica alle ore 07:00 italiane scatterà il semaforo verde. Doohan ha riportato delle conseguenze, con il suo incidente capitato dopo neppure dieci minuti di sessione.
Lo schianto sembra sia avvenuto per un mix sfavorevole tra il forte vento che soffiava sul tracciato ed il DRS aperto. Doohan stava procedendo a 300 km all’ora ed è uscito da solo dalla Alpine A524 dopo il forte contatto contro le barriere protettive. Una ambulanza lo ha subito condotto al centro medico mobile installato a Suzuka. Da quanto si apprende, Doohan potrebbe dare forfait per il GP del Giappone e lasciare il suo posto a Ryo Hirakawa, pilota di riserva della Alpine.
E che nelle prime libere aveva preceduto di due posizioni il titolare Pierre Gasly, quattordicesimo al gong finale. Successivamente c’è stata l’uscita di pista di Fernando Alonso con la sua Aston Martin. L’esperto spagnolo è andato lungo con la sua monoposto in curva. Questo imprevisto gli ha fatto perdere il controllo, con la macchina che si è insabbiata sulla ghiaia.
I commissari di gara hanno subito istituito il regime di bandiera rossa. Stessa cosa capitata ad una dozzina di minuti dalla fine della seconda sessione di prove libere, stavolta però per un incendio scaturito ai bordi del tracciato.
Il rogo, di piccole dimensioni e subito domato, è stato scaturito dalle scintille causate dal contatto delle monoposto con l’asfalto. Il vento ha fatto il resto. Ed appena prima del termine c’è stato un altro incendio, più grande e che ha preso piede su una parte dove c’era l’erba, ora tutta bruciata. La cosa non ha comportato particolari problemi neppure in questa circostanza.
Per la cronaca, la seconda sessione di prove libere si è chiusa ancora una volta con una McLaren in prima posizione. Stavolta è stato Oscar Piastri a primeggiare, con Norris alle sue spalle. A testimoniare come la scuderia inglese si trovi a suo agio in Giappone. Terzo è stato Isack Hadjar su Racing Bulls, poi Hamilton quarto.
Emozioni forti dunque, a due giorni dal GP del Giappone. Che per la Ferrari deve essere l’appuntamento del riscatto. Anche questa volta Frédéric Vasseur ha parlato di gap per nulla enorme rispetto alla McLaren. La quale però resta ancora la favorita. Su questa pista però il Cavallino rampante non vince dal lontano 2004 e dalla gloriosa epopea targata Michael Schumacher.
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