Il campione che aveva giocato molto anche nella nazionale della Colombia è stato stroncato prematuramente da un infarto.
Era un centrocampista molto noto e amato per la sua tenacia e dinamismo in campo, che ha a lungo solcato i campi da calcio italiani, diventando protagonista di Serie A e Serie B praticamente per un decennio, prima del ritorno in patria, dove aveva poi concluso la sua carriera. Il mondo del calcio piange oggi la prematura scomparsa di Jorge Bolaño.
La sua carriera era iniziata a inizio anni Novanta all’Atlético Junior, una delle squadre più rappresentative del campionato colombiano, dove aveva giocato qualcosa come sette stagioni, facendosi notare per quella tenacia nei contrasti, che ne avrebbe poi caratterizzato il resto della carriera, anche durante la lunga militanza nei principali campionati italiani.
Con la squadra colombiana, vince due scudetti nel 1993 e nel 1995, ma soprattutto entra nel giro della nazionale maggiore del suo Paese. A fine anni Novanta, sbarca in Italia, sponda Parma, col connazionale Johnnier Montaño. Si tratta di stagioni davvero molto altalenanti, dove alla delusione per essere sfruttato poco, fanno da contraltare i trofei.
Al primo anno coi ducali, infatti, conquista la Supercoppa Italiana, vinta due a uno contro il Milan grazie alla rete nei minuti di recupero di Boghossian. Lui non siede nemmeno in panchina, così come avverrà nella doppia sfida contro la Juventus della stagione 2001-2002, in cui il Parma conquista la terza Coppa Italia della sua storia.
In estate finisce alla Sampdoria, ma un gravissimo infortunio gli impedisce di scendere in campo durante l’intera stagione, quindi torna a Parma e a gennaio 2004 viene rigirato in prestito al Lecce: coi giallorossi, non solo contribuisce alla salvezza, ma ottiene un quasi storico decimo posto, che spinge i ducali a richiamarlo per la stagione successiva, dove ottengono una nuova e importante salvezza.
Gioca altre due stagioni al Parma, quindi passa al Modena prima di tornare in patria, nell’estate del 2009 e concludere la sua carriera fatta di alti e bassi al Cúcuta Deportivo. Figlio d’arte – suo padre Oscar Bolaño ha giocato in nazionale tra anni Settanta e Ottanta – il centrocampista era una figura iconica del calcio colombiano, tant’è che pochi giorni prima della sua morte era stato omaggiato da alcuni calciatori.
Infatti, Bolaño aveva ricordato un’esultanza iconica da lui eseguita insieme a compagni di squadra come Carlos Valderrama, chiedendo ai giocatori dell’Atlético Junior di replicarla. Questo era puntualmente avvenuto, a pochissime ore dalla sua morte, nella partita giocata il 6 aprile. Jorge Bolaño è deceduto a soli 47 anni a causa di un infarto.
Secondo quanto ricostruito, forse in contemporanea alla partita della squadra che lo aveva visto crescere, e della quale era stato capitano, stava partecipando a una festa in famiglia a Cúcuta, quando aveva iniziato a sentirsi male. Era stato soccorso in maniera tempestiva e anche molto rapidamente erano arrivati i soccorsi, ma per l’ex centrocampista della nostra Serie A non c’era più nulla da fare.
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